Il costoso tablet di domani

Oh ragazzi, non dite che non vi avevo avvertito: i rumor non si ascoltano. Mai più.

Vi aspettavate un iPhone economico? Male. Vi aspettavate un telefono gigantesco che spara raggi laser mentre prepara un cheesecake al caffè? Malissimo. E l’altro giorno vi aspettavate un tablet innovativo, con cover tastiera, dorato, zuccherato e pralinato? Peggio per voi.

Detto questo, resta il fatto che in qualsiasi caso Apple è riuscita stupirmi, nel bene o nel male: la presentazione è stata diversa anche da come avevo provato a predire io. Il sensore digitale l’avevo dato per certo (erano apparsi video in cui ne mostravano uno praticamente già assemblato) e presumevo anche che ci sarebbe stata la possibilità di eseguire video in slow motion. Invece, niente di tutto questo.

La reale differenza rispetto al passato è l’ingresso, anche per i tablet, nel mondo a 64 Bit, e questo sicuramente vorrà dire qualcosa in futuro. Ma non adesso: al momento tutto ciò che abbiamo è un 10 pollici più leggero ed un 8 pollici più definito. Un po’ poco. Anzi, che dico? Troppo poco.

Era chiedere troppo aumentare la qualità della fotocamera, anche solo nella versione da 10 pollici? Forse sì, perché a quanto pare la politica di Apple è cambiata ancora o, potremmo anche dire, resta in perenne mutamento: iPad Mini non rappresenta più la “versione per i poveri” di iPad, ma semplicemente la sua edizione ridotta. Ecco dunque una differenza di prezzo ridicola, di soli 90 Euro, tra il 10 ed l’8 pollici. In effetti, a ben guardare, forse ci avevo azzeccato nella previsione: i costi di produzione di iPad Mini non sono ancora stati ammortizzati (in genere, come spiegavo, ci vuole un paio d’anni per ogni prodotto di nuova categoria) ed Apple ha dovuto scegliere cosa sacrificare e cosa implementare: il volgo ha scelto il Retina, e Retina sia. Ma non azzardatevi a chiedere altro. Più strana la mossa riservata all’Air, ma penso che faccia parte del giochino già visto con la dicotomia 5S/5C: tutti vogliono il 5S (ed in questo caso il Mini), inutile dissanguarsi troppo per il 5C (ed in questo caso l’Air).

Per quanto mi riguarda, temo proprio che, al pari del 5S, salterò anche questi tablet. Quando comprai iPad3 (sembrano passati secoli, ormai) l’idea era di guadagnare molte cose che il povero iPhone4 non era in grado di darmi: Siri, una fotocamera più che dignitosa, un ottimo display, l’accesso ad una serie di app e servizi difficili da utilizzare su smartphone. Ora che possiedo un iPhone5, non trovo nessun motivo per acquistare il tablet: Siri ce l’ho (ed è più pratico su telefono), la fotocamera è migliore (sono pur sempre 8mpx, e posso filmare a 60fps grazie a SloPro), un display collaudato, e l’accesso praticamente alle stesse app e giochi di iPad (divenuti universali da poco tempo, come ad esempio Machinarium). iPad3 l’ho regalato alla moglie, e faccio tutto col telefono: certo, la dimensione del display quando è il momento di inviare SMS mi sta stretta, ma credo che le debolezze di questa scelta si fermino qui. Ora dirò una cosa che credo di non avere mai detto prima: forse, e mi limito al forse, è vero che Apple ha finito le idee, come dicono i maligni. La mia opinione è che, in realtà, la squadra attuale le idee non le abbia mai avute, e dunque continua nel suo percorso di perfezione esecutiva (perché di certo non si può dire che questi nuovi prodotti non siano dei capolavori di ergonomia e design) senza però aggiungere quel quid che proveniva dall’intuito di Jobs e del suo più stretto entourage. Pagare tutti questi soldi per dei dispositivi stupendi, ma diventati estremamente comuni nelle loro capacità, potrebbe non essere più tanto allettante come qualche anno fa.

E’ tempo di buttarsi in qualche nuovo settore e, come già anticipato mesi fa, non dovrebbe mancare ormai molto a qualche grande presentazione. Se anche questa mia previsione venisse smentita, allora sì, bisognerebbe cominciare a preoccuparsi davvero.

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